Cookie Consent by Free Privacy Policy website Caro benzina: più di otto italiani su dieci preoccupati dall’aumento dei costi, ma solo un quarto ha già cambiato le proprie abitudini alla guida. Per risparmiare si scelgono self service e stazioni di rifornimento più economiche.
settembre 22, 2023 - AutoScout24

Caro benzina: più di otto italiani su dieci preoccupati dall’aumento dei costi, ma solo un quarto ha già cambiato le proprie abitudini alla guida. Per risparmiare si scelgono self service e stazioni di rifornimento più economiche.

Milano 22 settembre 2023 - Mentre il Governo deve fronteggiare il tema dell’aumento di costi della #benzina, con l’introduzione di un eventuale Bonus, il Centro Studi di AutoScout24, il principale portale di annunci #auto in #Italia e in Europa, ha realizzato per Pit Stop - Radio 1 Rai, una #ricerca per indagare l’impatto del caro #benzina sulle abitudini degli Italiani.

Le auto si confermano un mezzo di trasporto fondamentale per la popolazione Italiana, che dichiara di utilizzarle almeno 5 volte a settimana (quasi sette su dieci). Più della metà della popolazione Italiana (il 53%) spende tra i 100 e i 300€ al mese per alimentare la propria #auto, mentre il 14% supera la soglia dei 300€ mensili.

Sebbene la crescita dei costi dei carburanti sembri preoccupare ben l’82% degli intervistati, solo 1 quarto di questi ha già cambiato molto o poco le proprie abitudini quotidiane per andare a fronteggiare questo aumento.

Il 36%, comunque, dichiara che è pronto a prendere provvedimenti qualora la situazione non dovesse stabilizzarsi. Il restante 40% non crede che questi aumenti influenzeranno le proprie abitudini.

Ma come stanno cambiando le abitudini degli Italiani?

Le azioni più diffuse per risparmiare sul costo della #benzina comprendono una preferenza per i distributori self service rispetto ai serviti (72%), la scelta della stazione di rifornimento più economica (60%), guidare in una maniera più “soft” per ridurre i consumi (41%).

Infine, AutoScout24 ha sottoposto una domanda a tutti i suoi intervistati, per andare a indagare le loro opinioni riguardo le cause che stanno portando al tanto discusso aumento dei prezzi del carburante. Governo e compagnie petrolifere si attestano in cima alla classifica dei responsabili, rispettivamente con il 43% e il 37%. Ma c’è anche chi dà la colpa alla guerra e all’Unione europea, mentre le singole stazioni di rifornimento non vengono in alcun modo penalizzate da una situazione che sta evidentemente colpendo l’intero territorio Italiano.