Cookie Consent by Free Privacy Policy website Nuova Opel Astra Sports Tourer: una station wagon di grande successo con una ricca tradizione alle spalle
luglio 13, 2022 - Opel

Nuova Opel Astra Sports Tourer: una station wagon di grande successo con una ricca tradizione alle spalle


  • Undicesima generazione: #opel Kadett Caravan e #astrasportstourer rappresentano alla perfezione il segmento delle compatte
  • L’inizio: la #opel Kadett A Caravan, la prima #stationwagon compatta #opel, fu un grande successo
  • Versatile e pratica: tanto spazio, comfort e tecnologie per il lavoro e il tempo libero
  • Le parole non servono: le #stationwagon di #opel Astra si chiamano Sports Tourer dal 2010
  • Una nuova epoca: la nuova generazione con #opel Vizor, Pure Panel e per la prima volta elettrica

 

Rüsselsheim.  Circa 25 milioni di #opel Kadett e #opel Astra vendute – 5,8 milioni delle quali in versione #stationwagon - costituiscono un risultato impressionante e un’impresa notevole. Allineate l’una dietro l’altra, tutte le compatte #opel costruite finora supererebbero il limite magico dei 100.000 chilometri per creare una colonna di automobili lunga due volte e mezzo l’equatore. Le compatte #opel hanno reso possibile la mobilità per molte persone, in particolare in momenti difficili dal punto di vista economico. Con ogni generazione di questo modello, #opel ha inoltre permesso a un vasto pubblico di accedere a tecnologie mutuate da segmenti superiori, come avviene per ogni #prodotto #opel da 160 anni, dalle macchine da cucire e le biciclette alle motociclette e le automobili. Il costruttore tedesco unisce da sempre innovazioni provenienti da segmenti superiori e un design particolarmente dinamico.

La nuovissima #opel #astrasportstourer, presentata in occasione dell’anniversario di #opel, segna l’inizio di una nuova epoca nella storia delle #stationwagon compatte #opel. La nuova #opel Astra Sports Tourer è la prima #stationwagon del marchio tedesco ad avere l’Opel Vizor, il nuovo volto del marchio, e il posto guida digitale Pure Panel, oltre all’elegante finitura bicolore in opzione. Con essa prosegue inoltre l’offensiva elettrica #opel. La nuova #opel #astrasportstourer è la prima a essere elettrificata, già dall’inizio degli ordini in versione plug-in hybrid e il prossimo anno anche nella versione elettrica a batteria.

Tutto iniziò con la #opel Kadett A Caravan del 1963. #opel presentò la sua prima #stationwagon compatta e divenne rapidamente leader di mercato nel segmento. Da quel momento, una vettura con la praticità di un van ha fatto parte di ogni nuova gamma di #opel Kadett e #opel Astra. #opel Astra H (2004-2010) è stata l'ultima #stationwagon compatta #opel a portare il nome di Caravan. Nel frattempo, le #stationwagon avevano completato la loro metamorfosi da modelli tuttofare a vetture lifestyle, per cui dal 2010 ogni #opel Astra #stationwagon si chiama Sports Tourer.

Dalla #opel Kadett A alla #opel Astra L – Un successo che dura da undici generazioni

1963-1965: #opel Kadett A

Spaziosa come un autobus: la prima CarAvan

La #opel Kadett Caravan rivoluzionò la classe delle compatte nel 1963. Un grande bagagliaio, tanto spazio per sei persone grazie alla terza fila di sedili, un motore nuovo e brillante e bassi costi di manutenzione: questi gli ingredienti della ricetta di successo della #opel Kadett A. #opel ne costruì quasi 650.000 unità fino al 1965. Il profilo era razionale e moderno. La linea di cintura era bassa, i finestrini panoramici assicuravano un'eccellente visibilità e una linea ornamentale che correva lungo la fiancata ne sottolineava la forma allungata. I passaruota anteriori si fondevano con i gruppi ottici. Lo spazio dell’abitacolo colpiva profondamente chi aveva posseduto fino a quel momento una vettura compatta tradizionale. Il bagagliaio era assai capiente e il tappo del serbatoio si trovava all’esterno. “Opel Kadett, in breve: O.K.”, scrissero i pubblicitari #opel, incapaci di evitare di punzecchiare la concorrenza di Wolfsburg. “Basta con la puzza di benzina nel bagagliaio,” avvisavano infatti facendo l’occhiolino. Il moderno motore anteriore raffreddato ad acqua costituiva per la #opel Kadett un altro fondamentale vantaggio progettuale rispetto al Maggiolino. Il quattro cilindri da 993 cc generava 40 CV.

1965-1973: #opel Kadett B Caravan

La forza dei numeri: il successo delle esportazioni

Dopo A c’è B, e nel 1965 una nuova serie sostituì il primo modello. La nuova versione superava i quattro metri di lunghezza ed era pertanto molto più lunga del modello precedente. La versione Caravan, dotata di un vano bagagli lungo 1,57 metri, fu disponibile fin dall'inizio delle vendite, in versione due o quattro porte. Per quanto riguarda il profilo, i designer trassero ispirazione dai colleghi di oltreoceano. Non aumentò solo la lunghezza ma anche la potenza. Gli ingegneri #opel allargarono di 3 mm l’alesaggio del motore 4 cilindri. Il motore di base da 1.078 cc erogava 45 CV, ma era disponibile anche una versione 1.1 S con una maggiore compressione e 55 CV. La #opel Kadett divenne subito un modello di successo, con più di 2,6 milioni di unità prodotte dal settembre 1965 al luglio 1973. E la sua popolarità non si fermò certamente ai confini nazionali. Nel 1966 le esportazioni raggiunsero il 50% e della #opel Kadett si innamorarono clienti di 120 paesi in tutto il mondo.

1973-1979: #opel Kadett C

Robusta come la roccia: qualità in ogni dettaglio

La #opel Kadett C aveva molte anime: intelligente familiare, elegante #stationwagon con pratico portellone posteriore o coupé sportiva competitiva in livrea da combattimento (GT/E). La Caravan fu dapprima offerta in versione due porte, e anche in versione quattro porte nel 1976. Tra il 1973 e il 1979 ne furono costruite in totale 1,7 milioni di unità. La #opel Kadett C a trazione posteriore debuttò nel mese di agosto 1973 con una carrozzeria dalle linee pulite e un nuovo asse anteriore con schema a quadrilateri. Il motore più diffuso fu il 1.2 da 60 Cv e 88 Nm di coppia. Tra le caratteristiche estetiche spiccavano la griglia del radiatore piatta, il cofano motore con la tipica piega del marchio e il labbro anteriore a forma di spoiler. “La #opel Kadett non vanta solo una dinamica eccezionale, è anche disegnata con coscienza e realizzata in modo molto pulito. Richiede una manutenzione minima, le riparazioni sono poco costose ed è una vettura generalmente economica da gestire”. Così la lodavano gli esperti di “auto motor und sport” nel numero 20/73.

1979-1984: #opel Kadett D Caravan

Una vettura estremamente spaziosa

La quarta generazione della #opel Kadett del dopoguerra introdusse una nuova epoca per le compatte #opel. Al Salone di Francoforte del 1979 fece infatti il suo debutto la prima #opel a trazione anteriore con motore a quattro cilindri in linea: si trattava della moderna #opel Kadett D. L’estetica era convincente. La nuova vettura era lunga 4,20 metri, poco più del modello precedente, ma offriva più spazio di molte vetture rivali. Non furono solo la trazione e il telaio con assale posteriore semirigido a rompere con la tradizione: la #opel Kadett montava un nuovo motore OHC 1.3 litri da 60 o 75 CV. Oltre alla spaziosa #stationwagon con un volume di carico di ben 1.425 litri, #opel offriva solo versioni fastback. Per le famiglie c’era la lussuosa versione Caravan “Voyage berlina”. Tra le altre novità tecniche vale la pena ricordare il telaio più rigido e più basso, i nuovi ammortizzatori dello sterzo e i freni a disco anteriori ventilati internamente. Tra il 1979 e il 1984 furono prodotte in totale 2,1 milioni di #opel Kadett D.

1984-1991: #opel Kadett E Caravan

Dalla galleria del vento: #auto dell’Anno

La seconda #opel Kadett a trazione anteriore, costruita dal 1984 al 1991, fu nominata “Auto dell’Anno 1984” ed ebbe un grandissimo successo. Vendendo in totale 3.779.289 unità nel corso della sua esistenza, fu la #opel più venduta di tutti i tempi fino a quel momento, e una vera campionessa mondiale di aerodinamica. Basata sul modello precedente, la #opel Kadett E ebbe una carriera estremamente brillante. Con un coefficiente di penetrazione aerodinamica pari a 0,39, la #opel Kadett D era già la migliore del segmento, ma questo valore scomparve letteralmente di fronte al modello successivo. Dopo aver trascorso non meno di 1.200 ore nella galleria del vento, la versione 5 porte raggiunse un sensazionale valore di 0,32 (Caravan 0,35). Il mercato accettò queste nuove forme nel giro di pochi mesi, aprendo la strada a un nuovo successo che portò la #opel Kadett E a raggiungere 625.000 nuove immatricolazioni in Europa nel 1987. In quell’anno la versione #stationwagon (due e quattro porte) aveva già raggiunto il primo posto nel segmento. Nel 1987, due #stationwagon diesel da 54 CV intrapresero un viaggio di 30.000 chilometri dall'Alaska alla Terra del Fuoco, raggiungendo la meta finale senza intoppi. Dall’aprile del 1989, tutte le #opel Kadett benzina furono vendute in Germania con convertitore catalitico.

1991-1997: #opel Astra F Caravan

La rinascita: la #opel Kadett diventa Astra

Tra il 1991 e il 1997 furono costruite circa 4,13 milioni di #opel Astra F, che diventò così la #opel più venduta di tutti i tempi. Lo sviluppo si concentrò sull’unione di design moderno e abitacolo spazioso, maggior comfort e protezione dell’ambiente.

La vettura che succedette alla #opel Kadett prese il nome del modello britannico (la quarta generazione di #opel Kadett era stata venduta nel Regno Unito con il nome di Vauxhall Astra dal 1980). La versione Caravan ebbe un grande successo fin da subito. Con il nuovo modello #opel lanciò un’offensiva sulla sicurezza. Tutte le #opel Astra offrivano un sistema di cinture di sicurezza attive con tensionatori sulle cinture anteriori, cinture regolabili in altezza e protezioni laterali come le doppie barre di rinforzo in acciaio in tutte le portiere. Per la prima volta tutti i propulsori furono dotati di marmitta catalitica.

1998-2004: #opel Astra G Caravan

Totalmente zincata: nel nuovo millennio

Al debutto, nella primavera del 1998, #opel Astra fu offerta in versione 3 e 5 porte e come #stationwagon. Un design moderno e originale, un telaio dinamico e un motore brillante, oltre a una rigidità a torsione e a flessione quasi doppia rispetto al modello precedente, erano solo alcune delle caratteristiche della seconda generazione di #opel Astra, una vettura completamente nuova. La carrozzeria interamente zincata del nuovo modello ebbe un ruolo fondamentale nel mantenimento di un valore elevato dell’usato. Il volume del bagagliaio arrivò a 1630 litri: il pubblico preferì la versione Caravan Club, dalla ricca dotazione e da 115 CV. La sicurezza attiva fu incrementata aumentando del 30% la luminosità dei fari anteriori alogeni trasparenti H7 e con il telaio Dynamic Safety (DSA) completamente ridisegnato, che abbinava comfort, agilità e sicurezza, anche a pieno carico. Il passo era più lungo di circa undici centimetri, e l’abitacolo risultava pertanto più spazioso, in particolare vi era più spazio per le ginocchia al posteriore e il bagagliaio aveva un volume di ben 1.500 litri. La #stationwagon compatta più veloce di sempre – la #opel Astra OPC Caravan – fu lanciata nel 2002: questa #stationwagon sorprese più di una persona viaggiando in autostrada a velocità fino a 240 km/h.

2004-2010: #opel Astra H Caravan

Fari e sospensioni attivi – Il modello vincente

Con dodici motori da 90 a 240 CV e sette versioni, la scelta di #opel Astra H era infinita. Ne furono vendute oltre 2,7 milioni di unità. Al momento del lancio avvenuto nel marzo 2004, l’Opel Astra terza serie si distingueva per il design moderno, un comportamento estremamente dinamico e numerose innovazioni tecniche, che la portarono a prevalere immediatamente in molti confronti effettuati sulla stampa specializzata. Tra le novità tecnologiche di #opel Astra Caravan spiccavano il telaio adattivo IDSPlus con Regolazione elettronica degli Ammortizzatori (CDC), mutuato dai modelli di lusso e dalle sportive più esclusive, e i fari anteriori adattivi Adaptive Forward Lighting (AFL) con illuminazione dinamica in curva. #opel Astra vantava anche livelli elevati di sicurezza e la versione Caravan offriva tantissimo spazio.

2010 – 2015: #opel Astra J Sports Tourer

Bella e utile: la prima Sports Tourer

Arte scultorea abbinata alla precisione tedesca – la dinamica #stationwagon (per la prima volta con il nome Sports Tourer) fu lanciata un anno dopo la sorella 5 porte. La compatta #opel non incarna solo la nuova filosofia stilistica del marchio, ma conserva l’intelligente sistema Flex-Fold, uno spazio utile fino a 1500 litri e aiuta chi si trova al volante con una serie di tecnologie che avevano già fornito un contributo significativo al successo di una berlina media come #opel Insignia. La telecamera anteriore riconosce i cartelli stradali e comunica a chi guida limiti di velocità e divieto di sorpasso, oltre ad avvisare in caso di allontanamento involontario dai limiti di carreggiata. Con i fari anteriori AFL+, #opel Astra può guardare in curva e, se necessario, abbassare automaticamente le luci o passare agli abbaglianti. Con il nuovo telaio, che può essere ulteriormente potenziato con il sistema attivo FlexRide, #opel #astrasportstourer può mettere pienamente in mostra tutte le sue capacità dinamiche. I proprietari di Astra dispongono anche di una nuova generazione di sedili anteriori sviluppati secondo i più recenti progressi in termini di sicurezza ed ergonomia, e premiati con il marchio di qualità dell’associazione indipendente di esperti posturali AGR.

Dal 2016: #opel Astra K Sports Tourer

Pura efficienza: slanciata e intelligente

Più leggera di 190 kg, con un abitacolo molto più spazioso nonostante le dimensioni esterne siano rimaste pressoché invariate e più efficiente grazie all’adozione di motori di nuova generazione: nuova #opel #astrasportstourer costituisce un considerevole passo in avanti in termini di sviluppo ed è stata immediatamente votata “Auto dell’Anno Europea 2016”.

Con #opel Astra K, continua la tradizione dei predecessori. Nella scia del modello precedente, la nuova #opel #astrasportstourer si distingue anche per le tecnologie di illuminazione. Si tratta infatti della prima vettura a portare nel segmento delle compatte i fari attivi IntelliLux LED®Matrix, finora riservati ai modelli di lusso e premium. Una nuova generazione di sistemi di assistenza alla guida comprende il dispositivo di ausilio per il riconoscimento dei cartelli stradali (Traffic Sign Assistant) e il sistema di mantenimento della corsia di marcia (Lane Keep Assist) con funzione di allerta in caso di superamento involontario dei limiti di carreggiata (Lane Departure Warning), insieme all’indicatore della distanza di sicurezza (Following Distance Indication) e al dispositivo di avviso incidente (Forward Collision Alert) con frenata automatica in caso di collisione imminente (Collision Imminent Braking).

Inoltre, la nuova #opel Astra K si distingueva per il fattore wellness, grazie ai sedili anteriori ergonomici di nuova ingegnerizzazione, sempre certificati da AGR, che potevano essere ulteriormente migliorati con la funzione ventilazione e massaggio.

Dal 2022: #opel Astra L Sports Tourer
Elettrizzante: l’elegante #stationwagon con l’Opel Vizor e il Pure Panel

Con l’anteprima mondiale della nuova #opel Astra nell’autunno 2021 il costruttore tedesco apre il capitolo successivo: questa compatta è disponibile per la prima volta in versione elettrica, 5 porte e #stationwagon. #opel offrirà #astrasportstourer in versione plug-in hybrid e dal 2023 anche in versione elettrica a batteria. Versioni con efficienti motori benzina e diesel, abbinate a cambio manuale a sei rapporti e automatico a otto rapporti completano la gamma.

La nuova #opel #astrasportstourer è anche il manifesto stilistico del marchio. Dinamica come non mai, con superfici nette e tese, senza elementi superflui e con il nuovo volto del marchio, l’Opel Vizor. Inoltre, la pratica nuova #opel #astrasportstourer dimostra la tipica capacità del marchio di realizzare architetture efficienti. La lunghezza totale è inferiore di 6,0 cm rispetto al modello precedente, il passo è più lungo di 7,0 cm – per aumentare il comfort e il vano di carico. Nell’abitacolo, la Pure Panel human-machine-interface (HMI), completamente digitale, offre un’esperienza pura e intuitiva.