Cookie Consent by Free Privacy Policy website Opel Concept M: molto più di un prototipo
aprile 27, 2022 - Opel

Opel Concept M: molto più di un prototipo

  • 20 anni fa in anteprima mondiale al Salone di Ginevra
  • Un’avanzata prefigurazione della prima generazione di #Opel Meriva
  • Il motore turbo a metano consentiva alte prestazioni ed emissioni ridotte

 Torino. A venti anni di distanza si può dire senza timore di essere smentiti che lo slanciato prototipo #Opel Concept M, presentato in anteprima mondiale al Salone di Ginevra nel marzo 2002, era molto più che la proposta di un nuovo genere di monovolume, ma un’avanzata prefigurazione della prima generazione di #Opel Meriva che sarebbe stata lanciata qualche mese dopo.

Alta 1,62 metri e con un passo di 2.630 mm (16 mm più dell’Opel Astra Station Wagon dell’epoca), la #Opel Concept M disponeva al suo interno di ampio spazio per 4 persone. Nonostante le sue contenute dimensioni esterne, aveva il potenziale per accogliere future ed innovative soluzioni. Il motore a metano era 1.600 turbo da 150 CV (110 kW) ed era collegato alle ruote motrici anteriori attraverso il cambio automatizzato #Opel Easytronic. Una meccanica d'avanguardia ed a basso impatto ambientale permetteva a questa monovolume di fornire prestazioni molto sportive. «Opel Concept M è una diretta discendente di studi all'avanguardia come la fresca e giovanile #Opel Frogster oppure l'elegante #Opel Signum2» dicevano allora i dirigenti della Casa di Rüsselsheim. «Come #Opel Zafira, sottolinea la creatività dei nostri ingegneri e dei nostri progettisti quando si tratta di sviluppare prodotti nuovi ed innovativi».

Hans Seer, allora capo-progettista della Casa tedesca, aggiungeva che «l'aspetto esteriore della #Opel Concept M riprende i riusciti tratti stilistici della #Opel Signum2. Gli accattivanti copri-fari anteriori in plexiglas derivano da quelli della nuova #Opel Vectra GTS». Ulteriore dinamicità era conferita dai paraurti colorati, raccordati agli ampi archi passaruota. Le ruote a base larga da 17 pollici montavano pneumatici da 225/45. La luce-stop posteriore a tutta larghezza, inserita nella parte superiore del lunotto, utilizzava tre differenti gradi di luminosità per segnalare l'intensità con cui era stato premuto il pedale dei freni. La bordura cromata applicata lungo il portellone richiamava il design della nuova #Opel Vectra.

Abitacolo spazioso e confortevole

Interni luminosi e materiali d'alta qualità caratterizzavano l'abitacolo, all'interno del quale si trovavano quattro comodi sedili singoli. Tutti gli occupanti avevano a disposizione ampio spazio all'altezza delle spalle, paragonabile a quello di molte berline medie. Entrare era facile: le porte emergevano verso l'esterno premendo un pulsante sulle maniglie.

Il bagagliaio era spazioso quanto l'abitacolo. Se tutti e 4 i sedili erano occupati restava ancora una capacità di 380 litri, maggiore cioè di quello di una classica vettura del segmento delle compatte. Con i sedili posteriori ripiegati in avanti invece la sua capacità saliva ad 880 litri. Nella console superiore larga 30 cm ed in quella centrale integrata c'era ulteriore spazio dove riporre oggetti. La prima conteneva lampade di lettura ed ospitava l'apparecchio AutoVision con lettore DVD.

Altre soluzioni andavano a vantaggio della praticità e della flessibilità degli interni. Un particolare, ripreso da #Opel Signum2, era la console centrale variabile che si prolungava in contenitori multiuso di alluminio inseriti tra il guidatore ed il passeggero anteriore dove era possibile appoggiare bicchieri, utensili oppure un personal computer.

Un futuristico centro informativo digitale con regolazioni personalizzate

Opel Concept M era dotata di un minicomputer che poteva essere tolto dalla vettura per poter essere utilizzato come un supporto elettronico al di fuori della stessa. Quando era installato al centro del pannello che regolava l'impianto audio e la ventilazione, mostrava le regolazioni istantanee del riscaldamento e del climatizzatore. Abbinato ad un telefono mobile, poteva anche collegarsi con Internet.

La strumentazione era altrettanto sofisticata per l’epoca. Uno schermo completamente riconfigurabile da 8,9 pollici in formato 2:1 trasmetteva al guidatore le informazioni relative alla velocità del veicolo e al regime di rotazione del motore attraverso due strumenti circolari di facile lettura. C'è abbastanza carburante nel serbatoio? Il motore ha raggiunto la temperatura d'esercizio? Lo schermo avvertiva immediatamente il conducente. Il sistema di navigazione segnalava in anticipo l'approssimarsi della svolta, mostrando una grande freccia rivolta nella direzione da prendere. L’allora futuristico display del centro informativo poteva essere regolato a secondo delle preferenze del guidatore.

Potente motore a metano: alte prestazioni, basse emissioni

La meccanica di #Opel Concept M era sofisticata quanto il design. Il motore ECOTEC di 1.600 cc a metano sviluppava 150 CV (110 kW). «E' una combinazione ideale» spiegava #ingojanthur, l'ingegnere responsabile del propulsore. «Il turbocompressore compensa il minor rendimento tipico dei motori a metano». I vantaggi comprendevano una maggiore resistenza al battito in testa che permetteva più alti rapporti di compressione. Il 16 valvole ECOTEC con turbocompressore integrato funzionava ad una pressione di 0,92 bar e aveva un'ottima elasticità di funzionamento a tutti i regimi. Il valore massimo di coppia di 20,9 kgm (205 Nm) era raggiunto ad appena 1.980 giri/minuto ed un già elevato valore di 20,4 kgm (200 Nm) era mantenuto costantemente tra i 1.950 ed i 5.000 giri/minuto. In altre parole, questo motore aveva sempre un'adeguata riserva di potenza.

La potenza espressa dal propulsore era inviata alle ruote anteriori attraverso un cambio automatizzato Easytronic a 5 marce. Il prototipo disponeva di ulteriori selettori sul volante che servivano a semplificare ulteriormente l'inserimento delle marce. #Opel Concept M accelerava da 0 a 100 kmh in appena 9,8 secondi e raggiungeva una velocità massima di 202 km/h. Le brillanti prestazioni non andavano però a discapito dell'impatto ambientale. Sebbene fosse stato ottimizzato per funzionare a metano, il motore era in grado di utilizzare normale benzina. Le sue emissioni di 145 g/km di anidride carbonica erano inferiori del 30% rispetto a quelle di un'analoga vettura a benzina.