Cookie Consent by Free Privacy Policy website Sostenibilità e trasparenza, l'impegno Volkswagen per le materie prime
agosto 03, 2021 - Volkswagen

Sostenibilità e trasparenza, l'impegno Volkswagen per le materie prime

Una delle principali sfide che il Gruppo #Volkswagen sta affrontando nel diventare leader globale della mobilità elettrica è garantire catene di fornitura sostenibili per le materie prime necessarie per le batterie. Una sfida che riguarda i diritti umani, la protezione ambientale e le opportunità per i paesi in via di sviluppo.

Mentre l'Unione Europea si appresta a introdurre rigide regolamentazioni riguardo alle catene di fornitura, il Gruppo Volkswagen già da tempo ha sviluppato relazioni sostenibili con tutti i propri fornitori. Dal 2019, infatti, tutte le aziende che hanno un rapporto commerciale diretto con il Gruppo tedesco si devono sottoporre a una procedura di valutazione del rating di sostenibilità, che mette gli standard ambientali e sociali sullo stesso piano dei costi e della qualità.

I fornitori diretti sono solo la punta dell'iceberg, la strada verso filiere trasparenti è lunga e difficile, stiamo compiendo buoni progressi ma c’è ancora molto da fare” spiega Daniel Göhler, Responsabile della Strategia e della #sostenibilità dell’Approvvigionamento del Gruppo #Volkswagen. “Quando si parla di materie prime come cobalto, nichel, grafite e litio, ci si confronta con catene di approvvigionamento composte anche da nove livelli. Quindi diventa complesso tenere traccia di tutte le aziende e di come lavorano a livello locale”.

Trasparenza e sostenibilità

Dal 2020 il Gruppo Volkswagen richiede la massima trasparenza per le materie prime che riguardano le batterie, con un monitoraggio che arriva fino alla miniera. È un approccio in continua espansione e che proprio in questo periodo ha portato all'introduzione di un sistema di gestione delle materie prime standardizzato che non riguarda solo gli elementi per la batteria, ma anche minerali come il tantalio o altri materiali come rame e pelle.

Questo sistema di gestione fornisce una base solida per portare trasparenza nella grandissima rete di fornitori del Gruppo e nelle oltre 65.000 sedi dei partner commerciali. “Esigere che un'azienda come il Gruppo Volkswagen conosca le condizioni in cui vengono estratti il cobalto o il litio non è sufficiente. Le aziende devono anche contribuire a migliorare le condizioni di vita nelle regioni minerarie. Un business sostenibile non può essere costruito sulla povertà infantile o sull'inquinamento ambientale” afferma Georg Kell, portavoce del Consiglio di #sostenibilità del Gruppo #Volkswagen.

Agire localmente

Il progetto Cobalt for Development nella Repubblica Democratica del Congo, a cui il Gruppo partecipa, è un ottimo esempio, visto che serve per informare i minatori sui rischi per la salute e la sicurezza e per rendere sostenibile l'estrazione del cobalto” aggiunge Kell. Questo progetto prevede anche opportunità di formazione e mezzi alternativi per guadagnarsi da vivere, misure supportate direttamente dal Consiglio di #sostenibilità. “Le dimensioni del Gruppo Volkswagen rappresentano sia una risorsa, sia un obbligo morale di aiuto in paesi come la Repubblica Democratica del Congo”.

Secondo Göhler progetti di questo tipo vanno pianificati sul campo, come avvenuto in Congo, con una formula che potrebbe essere replicata in Cile dove vengono estratte grandi quantità di litio per le batterie. L'anno scorso siamo andati nel Deserto di Atacama per una missione d'inchiesta e per parlare con gli Atacameños locali. La situazione non è facile. Dobbiamo creare un rapporto di fiducia, organizzare colloqui con partner con cui trovare soluzioni per proteggere i mezzi di sussistenza delle persone, in particolare quelli delle popolazioni indigene” conclude Göhler.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare