Cookie Consent by Free Privacy Policy website Il motore V12 simbolo di Lamborghini, tra performance ed emozioni
giugno 16, 2021 - Lamborghini

Il motore V12 simbolo di Lamborghini, tra performance ed emozioni

Sant’Agata Bolognese, 16/06/2021: Nel 1963, Ferruccio #Lamborghini ha fondato la sua azienda con l'intento di creare l'auto sportiva per eccellenza. #Lamborghini era sicuro di volere un #motore V12. Nonostante il V12 aspirato fosse difficile da sviluppare in termini di tecnologia e dimensioni, Ferruccio era fermamente convinto che fosse l’unica via possibile per sviluppare una #Lamborghini top di gamma. Così è nata la tradizione del V12 in #Lamborghini, con il suono inimitabile ed emotivo del dodici cilindri, l'accelerazione e le prestazioni che da allora fanno parte dell'eredità delle vetture #Lamborghini.

La #Lamborghini 350 GT, presentata nel 1963, era dotata di un #motore a 12 cilindri da 3,5 litri sviluppato internamente da Giotto Bizzarrini. Montato con un angolo di 60° e associato a un doppio albero a camme in testa, erogava 320 CV. La leggenda narra che #Lamborghini offrì a Bizzarrini un bonus per ogni cavallo in più che riusciva ad ottenere. L'ampio frontale dell'auto ospitava il propulsore, adottando la disposizione meccanica, comune all'epoca, e il concetto che "i buoi tirano il carro".

Oggi come allora, l'accelerazione e la sensazione di essere "spinti" contro al sedile offrono al pilota alcune tra le emozioni più coinvolgenti che una supersportiva possa assicurare. E oggi come allora, il #motore aspirato V12 è l'unica scelta possibile per coniugare potenza lineare, velocità, sportività, reattività e progressione senza vibrazioni.

Il primo V12 #Lamborghini è stato la base per ulteriori iterazioni del #motore V12, sviluppato e perfezionato nei modelli successivi. La 400 GT (1966) ha portato la capacità del #motore V12 a 4,0 l, aumentando alesaggio e corsa e arrivando a erogare 320 CV a 6.500 giri, con un incremento della velocità massima da 250 a 270 km/h. Questo nuovo #motore da 4,0 litri ha accompagnato una serie di emblematici modelli successivi, tra cui la Espada due più due (1968) con 350 CV e una velocità massima di 260 km/h. La Islero (1968) da 330 CV si è poi evoluta nella Jarama (1970). Con una potenza iniziale di 350 CV a cui sono stati aggiunti 15 CV con la Jarama S, è probabilmente diventata l'auto preferita da Ferruccio #Lamborghini che, come il mondo in evoluzione intorno a lui, desiderava una "due più due" sportiva.

Tuttavia, le prestazioni si basano sulla scienza, non solo sul coraggio, e in #Lamborghini era chiaro che più il #motore si sposta verso il centro della vettura, migliore è la distribuzione del peso. La Miura (1966) ha sconvolto tutte le regole. Oltre a combinare #motore e trasmissione in un unico gruppo fino alle edizioni finali della Miura SV, nella cosiddetta P400 il propulsore V12 da 4,0 litri è stato spostato nella parte posteriore centrale della vettura, in posizione trasversale. Il design dell'auto ha assecondato questo nuovo layout ed è nata un'icona. Con 370 CV, un'accelerazione da 0 a 100 km in 6,7 secondi e una velocità massima di 285 km/h, questo modello era l'auto di serie più veloce al momento del lancio e il layout del #motore posteriore centrale della Miura è diventato un nuovo punto di riferimento per #Lamborghini e altri marchi di punta.

Da quel momento, i 370 tori della #Lamborghini hanno iniziato a "spingere il carro" piuttosto che a tirarlo, avvalorando l'approccio innovativo del marchio allo sviluppo delle sue supersportive con #motore aspirato.

Dal primo prototipo di questo #motore, il sound del V12 è una vera e propria sinfonia e, nella Miura, l'orchestra è molto vicina alle orecchie del pilota. Grazie alla ricerca dell’eccellenza tecnica, ognuno dei dodici cilindri si muove in sintonia con gli altri come dodici straordinari violini che, sotto la direzione del migliore direttore d'orchestra, danno vita a un crescendo – la frequenza che, marcia dopo marcia, sale sempre più in alto – in grado di esaltare il fascino sensoriale e fisico della performance del V12.

Dopo il successo dei modelli V12 degli anni '60 e dei primi anni '70, la Countach (1974) sposta nuovamente il #motore nella parte posteriore, disponendolo longitudinalmente e creando il layout a cui si deve l'appellativo di LP (Longitudinale Posteriore) 400 (4,0 litri di cilindrata). Con il suo design audace che prevede porte a forbice e dettagli inconfondibilmente sfaccettati, la Countach ha scritto una nuova pagina nel linguaggio progettuale delle supersportive #Lamborghini e, con una velocità massima di 300 km/h, ha avvicinato ulteriormente il sound alle orecchie del pilota.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare

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