25.000 euro raccolti, 4 #moto donate, 400 pieni, 1.500 passaggi in mototaxi e la corsa continua con nuove sfide in questo difficile 2021
Poco più di un anno fa, un drappello di motociclisti amanti delle polverose piste africane, determinati a fare qualcosa in più per quelle terre fragili, costituiva In Moto Con l'Africa a sostegno di Medici Con l'Africa Cuamm. L'obiettivo era ed è supportare l'attività della prima ONG italiana che da oltre 70 anni si batte per il diritto alla salute nel continente africano. Come? Sostenendo in primo luogo le spese che riguardano i trasporti che, nella maggior parte dei casi, prevedono proprio l’uso di motociclette, l’unico modo per raggiungere quell’ultimo miglio lontano dalle cure.
Ad un anno di distanza raccogliamo i primi dati sulle attività concrete messe in atto da In #moto Con l’Africa e le comunichiamo con la soddisfazione di chi è oggi consapevole di esser partito col piede giusto.
Il 2020 non è stato un anno facile, per nessuno. Per #inmotoconlafrica oltre alle incertezze contingenti c'erano anche quelle tipiche di un esordio. Il primo passo è stato una missione in Sierra Leone con la consegna delle prime due #moto e poi, nonostante l’epidemia da Covid-19, è stato un anno ricco di iniziative. Vediamo com’è andata.
Dall'idea alla pratica:
cosa abbiamo fatto in questo primo anno? Per prima cosa abbiamo raccontato a tutti come la #moto possa salvare tante vite e lo abbiamo fatto... in #moto. Ad esempio abbiamo partecipato alla Hard Alpitour e abbiamo organizzato la prima 36 Ore Rally on-off. Sono state due vere e proprie avventure no stop in fuoristrada di quasi 2 giorni ciascuna. Abbiamo preso il via anche ad una prova del Trofeo #moto Guzzi Fast Endurance, un'avvincente competizione di velocità-endurance, nella quale si corre a coppie sui principali circuiti italiani. Ci sembrava il modo perfetto per spiegare lo spirito di squadra, per dire che non c’è un noi e un loro, ma solo assieme si può giungere al traguardo. Pur non avendo alcuna
esperienza in pista, ci siamo messi alla prova con onore. Siamo stati anche invitati alla Benelli Week, il raduno ufficiale della Casa pesarese che proprio quest’anno è tornata ai primi posti nelle vendite dopo tantissimo tempo. E non è mancato neppure il supporto di Valentino Rossi, che, tramite il suo Fan Club Ufficiale, ci ha regalato cappellino e t-shirt da lui firmati per organizzare un’asta che ha scatenato una vera e propria gara di solidarietà tra gli appassionati.
Tutte queste iniziative avevano lo stesso obiettivo: dare visibilità al progetto In Moto Con l’Africa, sensibilizzare e raccogliere fondi. Quindi, com’è andata?
I risultati del 2020
Tutte queste iniziative e la generosità di tanti amici ci hanno permesso di raggiungere il primo traguardo dei 25.000 euro. Singoli appassionati, associazioni e imprese hanno deciso di credere nel progetto e salire in sella! Le loro donazioni si sono tradotte nell’acquisto di 4 motociclette offroad attrezzate e già consegnate al personale medico in Sierra Leone. Non meno importanti i 400 pieni di benzina che abbiamo potuto fare alle motoambulanze dell’ospedale di Yirol in Sud Sudan e i 1.500 voucher pagati ai conducenti di mototaxi per far rientrare nel proprio villaggio le neo mamme e i loro bambini dall’ospedale di Pujehun in Sierra Leone. Quest’ultimo dato è significativo, perché con una piccola donazione di appena 6 euro si possono garantire un’andata e un ritorno dall’ospedale. Sembra piccola cosa, ma in realtà significa consentire l’accesso alle cure e la salvezza specie per i più piccoli.
Non solo: basandosi su motociclisti locali nei villaggi, questo sistema ha un impatto positivo, duraturo e sostenibile anche per le comunità, con importanti risvolti sociali.
La nuova sfida dei vaccini
Il 2021 è un anno davvero sfidante, forse ancor più del 2020. La prima enorme sfida è quella di portare i vaccini contro l’epidemia da Covid-19 nei luoghi più remoti dell’Africa. “Chi conosce l’Africa sa che non basta acquistare i vaccini e farli arrivare nelle capitali.” - Afferma don Dante Carraro, Direttore di Medici con l’Africa Cuamm - “La sfida più grande è che una dose diventi un vaccino e arrivi nel villaggio più sperduto, alla persona più lontana. Le vaccinazioni mettono a nudo le debolezze di un sistema sanitario. Dietro a una campagna vaccinale ci sono attività concrete. Per prima cosa il vaccino deve arrivare a destinazione e ben conservato. Dalla capitale va trasportato nei punti vaccinali, negli ospedali e poi da questi ai centri sanitari fino ai villaggi. Serve un sistema logistico che funzioni, compresa la 'catena del freddo' che garantisca le temperature necessarie.” In tutto questo le #moto avranno un ruolo cruciale nell’accorciare le distanze e In #moto Con l’Africa vuole fare la sua parte.
Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare
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