Cookie Consent by Free Privacy Policy website Il distanziamento sociale: il ballo in mascherina dei ministri
maggio 04, 2020 - Liqui Moly

Il distanziamento sociale: il ballo in mascherina dei ministri

Carissima famiglia Liqui Moly/Menguin!

“I vostri prodotti fanno proprio schifo e la vostra pubblicità è una merda”. Crozza, sei tu? Potrebbe essere lui. O Candid Camera. Ma non è così – è solo un qualche anonimo navigatore in Internet... Succede anche questo ogni tanto, ma solo in misura infinitesimale... In casi come questo rispondo con cortesia, scrivendo che sono ben disposto a uno scambio di opinioni in rete, argomentando caso mai anche con i fatti e la realtà. Nella maggior parte dei casi non segue altro che il silenzio. A questo punto preferisco di gran lunga le lettere riconoscenti e con i complimenti, ma anche e soprattutto quelle critiche contenenti argomenti razionali. Leggo ogni lettera che mi perviene e rispondo a tutte. È bello comunicare con i nostri clienti. Attualmente sono centinaia le lettere dal tono positivo che riceviamo ogni giorno. Alcuni si stupiscono di ricevere una risposta, tanto più da me in persona e anche nella stessa giornata, non raramente addirittura nel giro di un ora, invece di “chissà quando”... Sembra essere passato di moda uno stile di lavoro cosi... Essere all’antica però a volte non è poi così male... essere rispettosi, cordiali e gentili va sempre di moda!

Come diceva sempre mia nonna: “non rimandare a domani quello che puoi fare oggi” – infatti è questo il mio modo di lavorare. Tutto quello che arriva in entrata si sbriga: mail per mail, lettera per lettera, telefonata per telefonata. Non c’è nulla che si tira per le lunghe per sbrigarlo poi, chissà quando. Infatti, non so ancora quello che ci sarà da sbrigare poi, in un secondo momento. Sono uno che ama le scrivanie libere. Quando stacco la mia scrivania deve essere vuota... Dopodiché c’è sempre spazio per pensare e inventare... Domani magari l’onda di prua delle cose ancora da sbrigare si ingrosserà maggiormente... E poi? “Quello che si ha, si ha”, dice un proverbio svevo. Ma a questo punto una volta tanto non si tratta di soldi, bensì di quello che si è “sbrigato” cioè fatto, concluso.

Poi c’è la bellezza del dialetto svevo, che con il suo umorismo si presta a tante comicità: per esempio il “social distancing” : pronunciandolo con accento svevo. in alto tedesco può suonare come “Social Tisch Dancing”, cioè “danza sociale sul tavolo” :-). Veramente si tratta però della distanza fisica che si deve rispettare in questo momento, non di una “distanza sociale”. Al contrario, ora è necessaria la vicinanza e il calore. Si tratta proprio del lato sociale di noi esseri umani, ovvero della nostra umanità. Non siamo tutti egoisti spietati, stipati nel recinto di un gregge enorme, ma piuttosto individui abbastanza socievoli che hanno un cuore per il prossimo. Ciò appare ben visibile nel comportamento sociale (o meno...) del singolo. Cerchiamo quindi di restare sociali, perché l’opposto di sociale e antisociale o addirittura asociale. Cerchiamo di dimostrare che abbiamo il cuore al posto giusto, che siamo presenti per il nostro prossimo e che sappiamo cosa c’è da fare. Il rispetto per gli altri inizia con una risposta immediata alle domande, ma anche con una reazione diretta in caso di critiche. Anche in questo caso vale “subitissimo” piuttosto che “asap”... "A causa del sovraccarico di lavoro riusciamo solo ora a rispondere alla vostra e-mail dell'8 gennaio". –  E no, non è stato un ufficio pubblico a scrivermi questo proprio ora, a fine aprile, bensì una vera e propria azienda tedesca. Come posso prendere sul serio qualcuno o credere che si preoccupi di una cosa quando ci vogliono ben 20 giorni per rispondere a una lettera? Loro a questo non ci pensano nemmeno, al contrario, è la loro normalità. Un lavoretto da 10 minuti lo procrastinano per tre settimane ... La colpa non è proprio sempre del virus... Io invece non riesco a dormire quando ho anche una sola mail a cui non ho risposto  –- non importa l’argomento – che quindi continua a tormentarmi mentalmente, e questo mi rode: sia per quanto riguarda la mia coscienza sociale, sia per quanto concerne il mio onore di amministratore delegato. Ci sono delle cose che semplicemente “non si fanno”, e ci sono cose che si devono fare, e subito. A volte è solo una questione di educazione – e nel nostro caso una parte estremamente importante della nostra cultura aziendale.

Vi prego, restiamo così come siamo: veloci, accurati, educati, amichevoli e comportandoci cosi come vorremmo che gli altri si comportassero con noi. 

Infine, una domanda eretica sui “ponti aerei” ministeriali delle mascherine: è proprio il caso che ogni aereo proveniente dalla Cina con mascherine o altri prodotti “high tech” a bordo ordinati troppo tardi e pagati troppo cari, al suo arrivo debba essere salutato in diretta da un politico di serie B e una sfilza di giornalisti? Senza mascherina per coprirsi il volto, ma in compenso con un distanziamento fisico di 30 cm... Una multa con tanto di ordinanza d'ingiunzione per il Ministro della difesa, questo sì che sarebbe uno scoop... O pacchi CARE con “cincingomma” inclusa, scaricati dai nostri amici americani su Berlino tramite Ponte aereo. E be’, speriamo che le mascherine scaricate ora siano migliori di quelle prese in carico l’ultima volta sulla pista dell’aeroporto di Monaco dal Ministro dei trasporti in presenza delle telecamere, con tanto di lacrime agli occhi. 

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