Ogni nuova edizione del Salone di Milano rappresenta una sfida per #givi.
Da una parte il marchio ha l’opportunità̀ di mostrare al pubblico le novità̀ e soprattutto la sua capacità̀ di evolversi, dall’altra deve costantemente tenere gli occhi aperti: non mancano mai stand nei quali “la copia” è palese!
Puntare costantemente a nuovi traguardi nella ricerca e sviluppo, nel design e nella realizzazione di nuovi e inediti #accessori per il motociclista, il tutto all’insegna del Made in Italy. Una mission che fa onore all’azienda bresciana.
Purtroppo la sua notorietà̀ ed esposizione a livello mondiale la espone più̀ di altre all’attenzione di chi, senza curarsi delle conseguenze, cerca in tutti i modi di copiarne platealmente i prodotti, spingendosi al punto di esporli alla fiera milanese della #moto, la più̀ grande kermesse del settore.
La mancanza di scrupoli dei “soliti noti” e la quasi totale sicurezza di farla franca, vanno contrastati. Il Made in Italy è̀ un “copyright” da tutelare a tutti i costi.
Ancor più̀ per realtà̀ come #givi, che ha studiato, progettato e brevettato meccanismi, sistemi di fissaggio, design... costati tempo, lavoro e importanti investimenti in denaro.
Ispirarsi a certe linee o concetti indicati dai processi creativi di chi è riconosciuto come leader di settore è̀ spesso un motivo di vanto e universalmente accettato. Altra cosa è̀ rubare le idee e il lavoro altrui in modo evidente... per fortuna non andando mai oltre la brutta copia.
All’edizione del 2018 di #EICMA #givi ha denunciato un’azienda cinese presente in fiera con copie di valigie e bauletti, riconosciute come tali e conseguentemente sequestrate dalla Guardia di Finanza.
In queste ore, una nuova “battaglia” è̀ in corso...
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