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agosto 20, 2019 - Opel

Opel GSi, molto più che un semplice logo

  • 30 anni fa la commercializzazione in Italia della prima Corsa GSi
  • Utilizzato la prima volta sulla coupè Manta
  • Le nuove Corsa e Insignia portano avanti la tradizione

 

Milano – Il logo GSi che quest’anno, dopo una pausa quasi ventennale, è tornato a contraddistinguere le versioni ad altre prestazioni di Insignia e di Corsa fa parte della storia e della tradizione #Opel. Utilizzato per la prima volta verso la metà degli Anni Ottanta su una speciale versione sportiva della coupè Manta, il marchio GSi (scritto con la “i” minuscola) è l’acronimo dell’espressione Grand Sport Injection e all’epoca voleva sottolineare il fatto che il motore non era alimentato a carburatori, bensì a iniezione.

Da questo punto di vista, la #corsagsi, introdotta 30 anni fa, nel 1989, in Italia al prezzo di 14.946.000 Lire, rappresentava una specie di rarità tra le vetture del segmento B e, proprio grazie al suo 1.600 da 98 CV (72 kW) a iniezione Bosch LE Jetronic a gestione elettronica, non solo aveva le carte in regola per qualificarsi come un’autentica sportiva, ma anche per porsi al vertice della gamma Corsa.

Disponibile solo con carrozzeria a 3 porte per sottolinearne la vocazione sportiva, la prima generazione di #Opel #corsagsi si distingueva dalle altre versioni per l’assetto e l’impianto frenante modificati, nonché un allestimento esclusivo. Gli spoiler anteriore e posteriore, i paraurti, gli specchietti retrovisori erano in tinta con la carrozzeria. L’allestimento interno comprendeva sedili avvolgenti in tessuto specifico, volante a tre razze e strumentazione con contagiri, manometro dell'olio e voltmetro.

Non solo Corsa, anche Kadett

A rendere ancora più popolare il marchio GSi ci pensò la quinta generazione di #Opel Kadett, equipaggiata dapprima con un 1.800 a iniezione elettronica da 115 CV (85 kW), presto affiancato da un 2.000 da 130 CV (96 kW), e quindi da una versione a 16 valvole da 150 CV (110 kW) dello stesso 2 litri.

Alla piccola #corsagsi invece il compito di coniugare l’immagine sportiva con la responsabilità ambientale e smentire quella che allora era un'opinione diffusa, mostrando che il catalizzatore si adattava a motori di piccola cilindrata e perfino ai modelli sportivi.

Con l’introduzione, nel 1993, della seconda generazione di Corsa il motore 1.600 della versione GSi ricevette una testata a 16 valvole con la quale la potenza superò la soglia dei 100 CV. Questo motore alimentato a iniezione elettronica multi-point Multec-S era il più piccolo componente della famiglia di propulsori ECOTEC (Emission Consumption Optimization Technology) e soprattutto il primo bialbero a 4 valvole per cilindro di meno di 1,6 litri mai realizzato dalla Casa tedesca.

All’arrivo del nuovo secolo il marchio GSi fu abbandonato e per contraddistinguere le versioni ad alte prestazioni dei modelli della Casa tedesca si utilizzò quello dell’Opel Performance Center (OPC). Le radici e la tradizione hanno però il loro valore e oggi l’allestimento GSi torna alla ribalta per sottolineare il comportamento dinamico di alcuni particolari modelli #Opel dagli elevati contenuti tecnologici.

 

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