Cookie Consent by Free Privacy Policy website Il progetto PROMETHEUS lanciato nel 1986: pioniere della guida autonoma
settembre 20, 2016 - Mercedes-Benz

Il progetto PROMETHEUS lanciato nel 1986: pioniere della guida autonoma

Oggi le vetture con guida autonoma non appartengono più al mondo della finzione, come dimostrano le attuali vetture di serie, come Mercedes-Benz Classe E, che sono già dotate di funzioni parziali. Il progetto PROMETHEUS, condiviso a livello europeo, aveva gettato 30 anni fa le fondamenta principali per la mobilità in rete del futuro. Il know-how acquisito in questo campo confluisce ormai da tempo in una serie di tecnologie utilizzate quotidianamente, per esempio il DISTRONIC PLUS (TEMPOMAT con regolazione della distanza) o il sistema PRE-SAFE®. Questi e molti altri sviluppi approdano sulla vettura completamente automatizzata, che può essere già considerata realtà. Il 1º ottobre 1986, quando fu lanciato PROMETHEUS, solamente gli esperti erano consapevoli della portata del progetto: Das ‘Programm für ein europäisches Transportwesen mit höchster Effizienz und unerreichter Sicherheit“ (in inglese: Programme for European Traffic with Highest Efficiency and Unprecedented Safety’). Il punto di partenza si fonda su domande concrete ben precise: Cosa fare affinché l’automobile possa garantire un’eccellente mobilità anche in futuro? Come aumentare la sicurezza, e di conseguenza ridurre il numero di incidenti, nonostante il crescente numero di veicoli in circolazione? Come aumentare la redditività? Come armonizzare il flusso del traffico, senza costruire nuove strade? E, infine, come raggiungere tutti questi obiettivi all’insegna della massima tutela dell’ambiente? Il programma di ricerca deve affrontare questi ed altri interrogativi. La Daimler-Benz AG di allora decide, dunque, di lanciare un progetto condiviso a livello europeo, cui collaborano per oltre otto anni numerose Case automobilistiche, aziende di elettronica, fornitori vari, università ed istituti. “Ci fu presto chiaro che poteva esserci un’unica soluzione ai problemi crescenti legati al traffico”, ha dichiarato in una precedente occasione Walter Ziegler, Responsabile del progetto PROMETHEUS in Mercedes-Benz. “Dovevamo integrare nuove tecnologie – in particolare microelettronica, sensoristica ed elaborazione dati – nel traffico stradale nel modo più completo possibile”. Un’autentica svolta epocale per quei tempi. Nessuno infatti allora poteva immaginare che l’elettronica avrebbe avuto un simile impatto nell’uso quotidiano. Tanto meno si poteva prevedere che quasi tutte le tecnologie sviluppate nell’ambito di PROMETHEUS avrebbero oggi fatto parte della produzione di serie o lo saranno a breve. VITA guida autonoma Nell’ambito del progetto PROMETHEUS Mercedes-Benz riesce a raggiungere il massimo livello in termini di automobile intelligente con il veicolo VITA. Dietro il parabrezza ed il lunotto di una Classe S sono collocate delle piccole videocamere, che consentono di guidare un veicolo mediante l’elaborazione automatica delle immagini. Grazie a questi occhi elettronici, il computer di bordo tiene sempre sotto controllo ciò che avviene nell’area circostante il veicolo. VITA, il cui acronimo sta per ‛Vision Information Technology Application’, è un autopilota a tutti gli effetti in grado di frenare, accelerare e sterzare. Il computer è capace di rilevare il percorso stradale, registrando al contempo se il veicolo si trova in rotta di collisione con altri oggetti. L’obiettivo principale è la prevenzione automatica delle collisioni: vogliamo dimostrare che ciò che è comunemente noto come la ‛capacità visiva del computer’ può realmente prevenire gli incidenti.