Cookie Consent by Free Privacy Policy website SGT, Suzuki Green Technology, la strategia delle auto a basso impatto sull’ambiente secondo Suzuki
febbraio 24, 2015 - Suzuki Auto

SGT, Suzuki Green Technology, la strategia delle auto a basso impatto sull’ambiente secondo Suzuki

Riduzione dei consumi e dell’impatto ambientale nel massimo piacere di guida: è questa la strada tracciata per i nuovi modelli Suzuki nei segmenti citycar e compatte, che puntano su efficienza, riduzione dei pesi e innovative tecnologie ibride per confermarsi leader Lo sviluppo dell’auto secondo Suzuki ha dei punti fermi: con la formula SGT, Suzuki Green Technology, la Casa di Hamamatsu riassume i capisaldi attorno ai quali procede l’intero percorso evolutivo della gamma Suzuki a breve medio e lungo termine: la riduzione del peso e l’efficienza dei motopropulsori. Il futuro delle nuove vetture Suzuki passa attraverso l’integrazione di piattaforme modulari caratterizzate da un peso inferiore del 15%, garantendo al contempo la necessaria rigidità e quindi la sicurezza, studiate per garantire efficienza e piacere di guida. In ottica di efficienza del gruppo motopropulsore, interessante è lo sviluppo di trasmissioni automatiche e manuali, oltre all’impiego di sistemi elettronici per il recupero dell’energia prodotta in fase di decelerazione e frenata, sistemi prodotti e resi disponibili su larga scala, che gettano le basi per le motorizzazioni ibride ed elettriche del futuro. Nuovi motori benzina e diesel La riduzione dei consumi è un argomento legato a doppio filo con l’evoluzione dei prodotti Suzuki, come testimoniato dalla crescente efficienza meccanica dei prodotti di segmento A e B quali Alto e Swift, o ancora l’ultima generazione di Wagon R (nella top 3 del mercato Giapponese, non importata in Italia). Per le kei car, lo sviluppo prosegue sulla strada già intrapresa con l’innovativo propulsore tre cilindri R06A da 658 cc che, adottato sul modello Alto Eco predisposto per il mercato giapponese, è capace di aumentare le percorrenze sino a 35 km/l*. L’impegno Suzuki sui propulsori è molteplice, sia sul fronte di quelli a benzina, sia su quelli alimentati a gasolio. Nel dettaglio, per i motori a benzina l’obiettivo è quello di raggiungere un valore di efficienza vicina al 40% entro il 2020. Il futuro dei propulsori a benzina di piccola cilindrata (dai 660 fino a 1400 cc) vedrà l’arrivo di nuove versioni aspirate e varianti turbocompresse ad iniezione diretta. Sempre in tema di auto compatte, la gamma Suzuki ha introdotto in Europa la tecnologia DualJet, che sfrutta una doppia iniezione (in futuro, diretta) di carburante in grado di migliorare la polverizzazione e quindi l’efficienza di combustione. In sinergia a queste tecnologie, i propulsori di nuova generazione sfrutteranno sistemi di accensione di maggiore portata energetica, un innalzamento dei rapporti di compressione e sistemi EGR di recupero dei gas di scarico a basso attrito. Nella tecnologia Diesel, Suzuki è, tra l’altro, impegnata nella realizzazione di un nuovo motore bicilindrico da 793 cc con distribuzione bialbero DOCH a 8 valvole, destinato a vetture di piccole dimensioni e rivolto ai mercati emergenti (principalmente quello indiano). Elettrificazione e propulsione ibrida per i motori di oggi e di domani L’immediato futuro vede al centro dello sviluppo anche due innovazioni tecnologiche a supporto dei motori che puntano ad ottenere una sempre maggiore efficienza. Suzuki sviluppa la tecnologia Ene-Charge, che sfrutta batterie agli ioni di Litio per l’accumulo dell’energia prodotta in decelerazione e frenata, al fine di consentire un successivo utilizzo dell’energia stessa a gestione dei servizi elettrici dell’auto. Questo sistema, che di fatto “solleva” la parte termica dalla produzione di un plus di energia, sul mercato giapponese ha ottenuto risultati importanti: proposto sulle vetture di categoria “kei-car”, l’abbattimento dei consumi ottenuti è stato capace di conquistare un ampio consenso, tanto da essere preferito da circa il 79% degli acquirenti nel periodo gennaio/marzo 2014. Il sistema Ene-Charge si associerà con la tecnologia ISG (Integrated Starter Generator), capace di creare una “ibridazione” dei veicoli senza l’impiego di un vero e proprio motore elettrico. L’evoluto dispositivo alternatore/starter integrato propone un incremento di circa il 30% dell’accumulo di energia in fase di decelerazione, un riavvio del motore silenzioso grazie alla trasmissione a cinghia e soprattutto una assistenza al propulsore in fase di accelerazione grazie all’utilizzo dell’energia elettrica immagazzinata. Inizialmente il sistema verrà impiegato sui veicoli compatti destinati al mercato giapponese. Un discorso analogo vale per gli innovativi propulsori della serie Dual Jet Engine a doppia iniezione che garantiscono un incremento di coppia e consumi contenuti che, adottati sulle vetture compatte, sono stati scelti dal 40% degli acquirenti nel mercato giapponese nei primi mesi del 2014: un risultato che ribadisce il ruolo di leadership ricoperto da Suzuki nel segmento delle auto compatte, destinato a crescere grazie al continuo affinamento delle esclusive tecnologie. In Italia la tecnologia Dual Jet verrà gradualmente introdotta nella gamma a partire dai prossimi mesi. L’evoluzione di questi sistemi e della tecnologia legata agli accumulatori di energia, porterà in futuro alla realizzazione di veicoli elettrici di dimensioni crescenti, di vetture “plug-in” e alimentate a celle a combustibile per arrivare così alla mobilità totalmente elettrica.