Dischi in acciaio o in carbonio? Dilemma esistenziale
al #silverstone Circuit in caso di pioggia
A 40 anni dall’esordio della classe 500 al #silverstone Circuit, la #motogp torna sulla pista britannica per il 12° appuntamento stagionale. Rispetto al 2016 l’evento è stato anticipato di una settimana ed è in programma dal 25 al 27 agosto.
Edificato dopo la Seconda Guerra Mondiale su un vecchio aeroporto, appena fuori il villaggio di #silverstone (2.100 abitanti oggi), è stato teatro del GP inaugurale del Mondiale di Formula 1, nel 1950. Le #moto del Mondiale vi sono però arrivate solo nel 1977 perché in precedenza il GP Gran Bretagna era organizzato all’Isola di Man.
La pista usata dalla #motogp misura 5,9 km, valore che la rende la più lunga del Mondiale. Un altro elemento caratteristico è la pioggia che solitamente fa capolino almeno una volta durante il week-end: nel 2015 le precipitazioni condizionarono la gara vinta da Valentino Rossi mentre l’anno scorso la Q2 si disputò sotto un autentico nubifragio.
Ma se in passato, in presenza di pioggia, i piloti della #motogp si affidavano ai dischi in acciaio, non è detto che lo facciano anche quest’anno. Come si è già visto nei giri finali di Assen, infatti, i dischi #brembo in carbonio di ultimissima generazione sembrano adatti anche all’impiego sul bagnato.
Secondo i tecnici #brembo che assistono il 100 per cento dei piloti della #motogp 2017, il #silverstone Circuit rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, valore identico, fra le gare restanti, solo a Misano Adriatico e Valencia.
L’impegno dei freni durante il GP
Alle 18 curve del tracciato corrispondono 10 frenate e per 7 di queste i freni vengono usati per più di 3 secondi. Durante un intero giro le #motogp usano i freni per 34 secondi che si traducono in oltre 11 minuti nel corso di tutta la gara. In altri termini, ciascuna #moto percorrerà in tutto 32 km con l’impianto frenante in funzione.
Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva #brembo del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera i 970 kg: in pratica, quindi, per ogni minuto di gara lo sforzo ammonta a 25 kg.
La media delle decelerazioni massime della #motogp su questa pista è di 1,11 g ma il valore sarebbe più alto senza 3 curve in cui la decelerazione ammonta a 0,6-0,7 g. Ciò nonostante la media della #motogp al GP Bretagna supera di 0,1g la decelerazione della Tesla Model X.
Le frenate più impegnative
Delle 10 frenate del #silverstone Circuit2 sono considerate altamente impegnative per i freni mentre 5 sono di media difficoltà e le restanti 3 sono light.
Pur non essendo la curva in cui le #moto frenano più a lungo, la Stowe (curva 7) è la più impegnativa in virtù dello sforzo richiesto al pilota e all’impianto frenante: per ottenere un delta di 201 km/h di velocità, da 326 km/h a 125 km/h, il carico sulla leva è di 6,8 kg mentre la pressione del liquido freno #brembo HTC 64T arriva a 11,8 bar.
La Brooklands (curva 16) è invece la curva con la frenata più lunga in termini spaziali (269 metri) e temporali (5 secondi). Le #motogp scendono da 294 km/h a 104 km/h grazie ad un carico sulla leva di 6,2 kg mentre la pressione del liquido #brembo ammonta a 10,7 bar.
Per entrambe così come alla curva Copse (curva 1) la decelerazione massima è di 1,5 g. L’ingresso in curva dopo il traguardo avviene a velocità superiore rispetto alle due curve citate (143 km/h) e per questo motivo i freni sono impiegati solo per 3 secondi e mezzo.
Prestazioni Brembo
Nelle ultime 4 edizioni del GP Gran Bretagna si sono imposti 4 piloti differenti ed altri 4 sono saliti sul podio, tutti con #moto dotate di freni #brembo. L’anno scorso ha trionfato la Suzuki con Maverick Viñales, al suo primo successo in #motogp. L’ultimo a vincere per due anni di fila è invece stato Jorge Lorenzo con la Yamaha e i freni #brembo. Su questa pista la Ducati non ha mai vinto in #motogp ma vanta ben 12 vittorie nel Mondiale Superbike.
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